ADE CAPONE: QUATTRO CHIACCHIERE PRIMA DI LUCCA
Dopo aver
prodotto, come sceneggiatore di fumetti, numerose pubblicazioni anche per il
mercato estero, negli ultimi anni ti sei dedicato soprattutto all'attività di
autore televisivo, lavorando a programmi Mediaset come Mistero, Il Bivio,
Buddy, Quello che le donne non dicono, Real C.S.I e Invincibili. Ti chiedo:
perché avevi abbandonato il mondo del fumetto?
Più che un
abbandono la considero una pausa, che in parte prosegue.
Di fumetti mi
sto comunque occupando in modo limitato. Diciamo che avevo perso gli stimoli a
raccontare cose in quel modo, nel senso che fiction ne sto scrivendo ma si
tratta di un romanzo. Da un lato mi piace affrontare sempre nuove sfide, dall’altro
c’è il desiderio di scrivere -e di leggere- qualcosa di davvero nuovo. Come
“nuovo” mi riferisco a storie tipo quelle raccontate da certe serie TV
americane: Breaking Bad, Leftovers, True detective. Mi piacerebbe, insomma,
uscire dai soliti schemi. Con Trigger ci avevo provato ma è andata come è
andata, e non per colpa mia. La delusione mi ha sicuramente raffreddato.
I fumetti
popolari in edicola costano troppo poco, per il lavoro che richiedono. Nei
primi anni ’90 sostenevi sulle pagine di Lazarus Ledd, questa teoria. Oggi la
pensi ancora così?
Questa teoria
credo sia stata ormai confermata dai fatti. In pratica col cambio da lira a
euro tutti gli editori hanno raddoppiato i prezzi. Prezzi che comunque
continuano a salire, nonostante l’inflazione inesistente. I fumetti sono
l’unico prodotto che sta aumentando i prezzi. Vuoi per compensare le vendite
sempre più basse, vuoi perché appunto ci si è resi conto che non si poteva
continuare a vendere sottocosto. Meglio tardi che mai. Ma andava fatto prima,
perché vendere sottocosto -e demonizzando eventuali inserti pubblicitari, in
nome di una non meglio definita “purezza”- ha significato non avere risorse per
promuovere il prodotto. E’ un prodotto, proprio così, un prodotto industriale
anche se fatto ancora in modo artigianale. Cose che ripeto da vent’anni... e
intanto la “nicchia fumetto” si restringe sempre di più.
A Lucca
presenterai Lazarus Ledd "The end" che sarà pubblicato nel 2015. Ci
puoi anticipare qualcosa?
Non ho mai detto
che a Lucca presenterò LL “The end”. Ne parlerò, ma le cose vanno presentate quando sono pronte.
Oltre che a
Lazarus Ledd "The end" stai lavorando ad altri fumetti?
No, al momento a
nessun altro.
Per concludere
di chiedo dei tuoi progetti futuri e una curiosità personale: come mai il
fumetto non trova spazio in TV ?
No,
non farmi parlare di progetti, nel senso che me ne vengono in mente di continuo
e preferisco parlare coi fatti quando si concretizzano.
Il
fumetto è un mezzo statico, la TV dinamico. Il problema è tutto lì.
Neanche l’illustrazione o la pittura vi trovano spazio, del resto.
Commenti